Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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Trento, 12 gennaio 2014 Il 30 dicembre 2013 la Giunta Provinciale di Trento ha approvato, in via preliminare, il IV Aggiornamento del Piano Rifiuti Provinciale. Questo Piano era stato chiesto a gran voce da alcuni partiti, tra cui i Verdi, e da molte associazioni ambientaliste, anche a causa dei notevoli risultati ottenuti con la raccolta differenziata “porta a porta”. Quello a cui si mirava era proprio un percorso comune tra l'Istituzione provinciale, il Comune di Trento (sul cui territorio doveva essere costruito l' inceneritore) i cittadini che negli anni si erano attivati in prima persona e le associazioni, tra cui Nimby e Trentino Pulito, per trovare soluzioni che arrivassero ad un chiusura del ciclo dei rifiuti che non mettesse a rischio la salute dei cittadini; che, nel contempo, avesse costi ragionevoli e si avvalesse di tecnologie le più innovative: senza la combustione ma con modalità di tipo meccanico. Ora, a quanto di apprende dalla stampa, la Giunta provinciale approva, se pure in via provvisoria, un Piano Rifiuti che prevede la realizzazione di uno o più stabilimenti industriali atti a creare CSS (combustibile solido secondario), ovvero un tipo di combustibile idoneo ad essere bruciato nei cementifici. Piccoli inceneritori delocalizzati sul territorio e soprattutto privati. Bruciando materie a base plastica, saranno come è ovvio prodotte diossine e si avranno comunque emissioni altamente inquinanti e pericolose. Pensiamo che questo potrà, per esempio, avvenire nel cementificio di Sarche, zona particolarmente pregiata per le colture vitivinicole. Ma altri, come annunciato, saranno i luoghi di possibile smaltimento. Naturalmente, i dubbi circa i controlli e l'abbassamento delle emissioni da parte dei privati sorgono spontanei ed è inevitabile chiedersi che ruolo abbia, e abbia avuto!, in tutte queste scelte il Comune di Trento, sempre silente sia nei confronti del Consiglio Comunale che dei cittadini, e pronto a far proprie ogni volta in modo acritico le decisioni provinciali. In successione, infatti, è stata prospettata dapprima la costruzione di un impattante e pericoloso per la salute inceneritore, poi ridimensionato, quindi la sua abolizione (dopo aver impiegato parecchio denaro pubblico in consulenze e progetti); per poi arrivare alla nuova, ma vecchia nello spirito, proposta della produzione del CSS nei cementifici. Nello stigmatizzare l'assenza di coinvolgimento del Comune di Trento, che in queste settimane non si è mai espresso pur essendo coinvolto in prima persona, delle associazioni ambientaliste e dei censiti, nella predisposizione del IV Aggiornamento del Piano Rifiuti e nelle proposte avanzate, ampiamente discutibili, tengo a ribadire il grande valore e i positivi risultati ottenuti a livello provinciale, ma soprattutto del Comune di Trento e dei suoi cittadini, particolarmente sensibili e diligenti, nella raccolta differenziata “porta a porta”. Ciò premesso, chiedo al signor Sindaco e alla Giunta del Comune di Trento se non intendano interloquire con la Giunta provinciale e l'assessore Mauro Gilmozzi, facendosi parte attiva nell'ottenere puntuali ed esaurienti informazioni circa il futuro della chiusura del ciclo dei rifiuti e sulle modalità che si intendono perseguire. Attivandosi altresì nel proporre soluzioni le più idonee, innovative e adeguate, aprendo altresì un dibattito a largo raggio che implichi percorsi di conoscenza e approfondimento, di condivisione e partecipazione rispetto all'assunzione del IV Piano di Aggiornamento dei Rifiuti nel territorio provinciale, di cui Trento è il capoluogo e che nelle intenzioni avrebbe dovuto ospitare un inceneritore. Grazie per l'attenzione. Lucia Coppola
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